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La relazione che cura

La cura può essere definita “il lavoro del vivere e dell’esistere”. Il prendersi cura dell’altro è un “lavoro” che ci accompagna per l’intera esistenza e riempie ogni attimo del tempo, colmando le fragilità dell’essere umano. Fragilità intesa come parte integrante dell’essere umano poiché nasciamo come esseri bisognosi di cure e, nel corso della vita, abbiamo continuamente bisogno dell’altro per crescere, imparare, evolvere, amare, dare un senso alla nostra vita.

“La cura risponde a un bisogno essenziale: il bisogno di trovare qualcuno che ci aiuti a divenire quello che possiamo divenire.” (Luigina Mortari)

Con questa consapevolezza, secondo la convenzione stipulata fra Centro Educativo Alzheimer e il Centro diurno Autos di Ragusa, è stato avviato un progetto innovativo che vede coinvolti ragazzi adulti autistici che si impegnano all’interno del Centro Educativo Alzheimer ai fini dell’inserimento lavorativo.

I giovani volontari, in base alle proprie peculiarità, mostrano capacità nel sostenere e stimolare il gruppo degli anziani. Si tratta di un vero e proprio scambio relazionale: i ragazzi con autismo aiutano e supportano persone affette da demenza di Alzheimer affinché possano mantenere attive le loro capacità residue, le persone affette da demenza di Alzheimer vivono con serenità e allegria lo stare a contatto con i giovani, trasmettendogli il desiderio di fare, mettersi in gioco, provare.

Le persone anziane e i ragazzi autistici entrano quindi in relazione, entrambi hanno ora un ruolo attivo, hanno l’occasione di prendersi cura di qualcuno, provano la gioia di stare con gli altri. Si ritiene che la relazione giovane-anziano possa reciprocamente migliorare la comunicazione (verbale e non-verbale), il tono dell’umore, l’autostima, favorire l’adattamento a nuove situazioni sociali migliorando la capacità di risoluzione ai problemi.

È proprio quello che abbiamo avuto modo di osservare durante il corso del progetto. I ragazzi del Centro Autos, con entusiasmo, hanno mostrato un graduale sviluppo dell’empatia e spirito di iniziativa mettendo in gioco risorse inaspettate accogliendo e sostenendo persone in difficoltà. Come M. un assistito del Centro Autos che, oramai  abitualmente, ogni qual volta il signor S. deve andare via, gli porge il braccio e con cura l’accompagna verso l’uscita salutandolo con un sorriso.